Maria Grazia Ventura, Fondazione Vismara di San Bassano
Fabrizio Arrigoni, Neuropsicologo Fondazione Vismara, Università di Brescia
Maria Teresa Maffini, Fondazione Vismara De Petri
Gianluigi Perati, Direttore sanitario Fondazione Vismara
Gianpaolo Armellin, Responsabile Ricerca e Innovazione CBA Gruppo Zucchetti
Esiste “Qualità” nella vita delle persone che vivono in RSA?
Nel corso degli ultimi decenni le RSA si sono profondamente trasformate, passando da luoghi (o non-luoghi) di custodia/protezione per persone non in grado di condurre una vita autonoma, a luoghi in cui vengono offerte assistenza e cura in modo professionale e nei quali il criterio di “bisogno”, sempre di più correlato a problemi di decadimento funzionale
e/o cognitivo, si associa una ricerca di una vita qualitativamente soddisfacente nonostante i numerosi problemi clinici, funzionali e psicocognitivi.
La popolazione delle RSA si caratterizza per un’elevata presenza di persone con deterioramento cognitivo, una grave dipendenza funzionale, una condivisione di spazi
comuni con difficoltà di privacy ambientale e una difficoltà di operare scelte autonome per la propria vita. Tutti questi sono fattori che incidono in negativo sulla Qualità di Vita (QdV
da ora in poi).
Le domande che ci siamo posti, sono state, pertanto: esistono elementi comuni individuabili e, in qualche modo, misurabili per definire la QdV in RSA? Quali indicatori
intercettano in modo significativo la ricerca della QdV? Misurare la QdV può avere un’applicazione pratica, può, cioè, aiutare ad offrire un’assistenza realmente
personalizzata, tagliata su misura di ciascuna persona anziché un’assistenza standardizzata? Ancora: è possibile affermare che misurare la QdV aiuti i gestori e gli operatori ad
ottimizzare le sempre più scarse risorse a propria disposizione?
A partire da questi quesiti ARSAC (Associazione delle RSA Cremonesi) ha iniziato nel 2016 un percorso di approfondimento sugli elementi che possono influenzare la Qualità di Vita
delle persone residenti, individuando, tre macro aree tra loro interdipendenti, all’interno delle quali sviluppare un proprio percorso di studio e di approfondimento:
· Qualità di ambienti, tecnologie e processi
· Benessere organizzativo
· Benessere individuale.
La “Scala Sant’Omobono” si propone di misurare la Qualità di Vita in un campione di persone anziane residenti nella RSA della provincia di Cremona. I risultati sono finalizzati a
pianificare interventi di cura sulla base del profilo di Qualità di Vita e ad applicare un approccio “value-based” per la ottimizzazione delle risorse disponibili.
Scaletta
– Dottoressa Maria Grazia Ventura: Presentazione della Direzione generale
– Prof. Fabrizio Arrigoni: Cosa è la qualità della vita degli anziani?
– Dott. Gianluigi Perati: La scala S Omobono come strumento di misura della qualità della vita
– Dott.ssa Maffini: La ricerca condotta sulla misura della qualità della vita
– Dott. Gianpaolo Armellin: L’utilizzo della scala S. Omobono in CBA
Conclusione dei lavori
Data | Sala | Ora |
---|---|---|
24 Novembre 2022 | STUART | 14.30 - 16.30 |