Relatori

Franca OIivetti Manoukian, Studio APS di Milano

Giovanna Ferretti, Spedali Civili di Brescia

Luz Cardenas, Formatrice e consulente ambito socio-sanitario

Valter Tarchini, Studio APS di Milano

MP02

Ipotesi e orientamenti per innovare nei servizi rivolti alle persone anziane e alle loro famiglie

 

La pandemia è stata, sarà (o potrà essere), un evento di profonde discontinuità nelle vite personali, familiari, sociali. Per questo è però necessario riconoscere consapevolezze, capire come assumerle e, nello specifico, come i servizi possano riformularsi nell’essere rinnovata risorsa per le persone, le famiglie, i legami sociali.

Questo significa non adagiarsi su auspici circolanti di ritorno alla normalità, dato che è proprio questa normalità che è emersa critica.
Il modello di sviluppo adottato dalla nostra società occidentale e dai suoi servizi ha mostrato di avere delle profonde crepe: non è quel muro sicuro che può sorreggere e mantenere le nostre condizioni di sviluppo, di salute, benessere, senso. Abbiamo l’opportunità di capire perché il muro ha ceduto e di ricostruire, guardando più da vicino che cosa tiene e non tiene, anche negli orientamenti e nei funzionamenti dei suoi servizi-risorsa.

Nello specifico, per gli anziani, con il moltiplicarsi dei servizi si è imposta una definizione dei destinatari per categorie analoga a quello in vigore in ambito ospedaliero. Ma in campo sanitario si ricorre a questa articolazione al fine di individuare patologie diagnosticabili e anche migliorabili o guaribili con terapie collaudate. Nel caso dei servizi socio-sanitari ciò non è possibile: ci si relaziona e si opera con la complessa irriducibilità di “soggettività in vita”, le categorie (non autosufficiente, demenza, disabilità) diventano inquadramenti astratti, e le dimensioni salute e benessere non sono riducibili a categorizzazioni in patologie.

In questi potenziali percorsi per nuove costruzioni, quindi, le famiglie come possono essere interlocutori-coproduttori di percorsi e non solo acquirenti di carte dei servizi? La vita nei territori può in modo rinnovato essere risorsa nell’invecchiare dei suoi cittadini? Le organizzazioni e i processi operativi che vi avvengono possono essere letti e gestiti di più su senso e qualità delle relazioni tra i soggetti e meno sulle proceduralità? Cosa vuol dir tutto ciò nelle competenze di chi vi opera?

“Aprire nuove possibilità” è però collegato a “riconoscere le costruzioni”, costruzioni entro le quali ci muoviamo ci comprimiamo che spesso sono date per scontate. E provare a “decostruire” qualcosa per liberare immaginari e vedere, riconoscere e valorizzare risorse. Sono queste le delicate questioni poste sui tavoli del workshop.

Data Sala Ora
24 Novembre 2021 SAVOIA 14.30 - 17.00