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GIUDICI, NOTAI, AVVOCATI E ADS CONOSCONO LA COMPLESSITÀ DELLE DEMENZE?

Affrontare adeguatamente i bisogni della persona malata e i conflitti intrafamiliari

“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo” Tolstoj, Anna Karenina

Recenti esperienze professionali e altre riportate sui media hanno comportato amare riflessioni sull’adeguatezza di avvocati ADS a gestire conflitti intrafamiliari.

Un certo cambiamento nelle aspettative e nei comportamenti dei familiari stessi, la loro mancata comprensione e accettazione condivisa degli infiniti aspetti di una storia di demenza del congiunto anziano (o meno), le decisioni sul “dove” assisterlo e sulle relative spese da sostenere, fino alla dolorosa ma necessaria scelta di affidare ad un ADS “estraneo alla famiglia” il suo destino per diversità di vedute e di interessi.

In alcuni casi le dinamiche familiari e l’inadeguatezza al compito dell’ADS non familiare hanno provocato decisioni errate e conseguenze drammatiche, nonché risvolti legali inimmaginabili.