Andrea Mirri, Assistente Sociale, Docente Università degli Studi di Firenze
Renato Sampogna, Ministero del Lavoro: “Stato di attuazione del SPIS in Italia”
Francesco Legrottaglie, PIS Bari area metropolitana
Gloria Rizzo, PIS ATS Gagliano del Capo – LE
Annalisa Veneziano, PIS Foggia
Abstract:
Con i recenti atti normativi, in particolare il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 e 2024-2026, il tema di interventi di pronta disponibilità e soccorso sociale nei confronti, in particolare, delle persone fragili che, in situazione di bisogno acuto, non ce la fanno a superare la situazione da soli, è tornato alla ribalta con la conferma della centralità del Servizio di Pronto Intervento Sociale (SPIS) come livello essenziale nel panorama dei nuovi assetti di welfare locale.
Il posizionamento del SPIS come livello essenziale propone, quindi, il riconoscimento di diritti esigibili delle persone, in particolare quelle in situazione di forte vulnerabilità, a ricevere risposte sociali immediate e tempestive, con interventi urgenti e indifferibili, qui e ora, proprio nella fase acuta, senza dover attendere spesso lunghi tempi per avere un appuntamento, al pari di cittadini con bisogni meno cogenti.
Il SPIS, servizio ‘specifico e dedicato’, h24, 365 giorni all’anno (scheda 3.7.1., Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023, e 2024 – 2026) in rete con gli altri servizi sia sanitari che di ordine pubblico dell’emergenza, e con quelli della rete ordinaria dei servizi territoriali, arricchisce e qualifica l’offerta pubblica di risposta sociale e definisce un nuovo ruolo, decisivo, dei servizi sociali sul fronte delle nuove emergenze sociali che sempre più spesso si manifestano e coinvolgono ‘pezzi’ della società e strati sociali del tutto nuovi evidenziando la necessità, per i servizi pubblici, di assumere una nuova vision e di dare nuove risposte. Queste emergenze sociali o ‘emergenze personali e familiari’ (art. 22 della L. 328 del 2000) sono le situazioni di grave conflittualità in nuclei familiari fragili, le situazioni di violenza e maltrattamento a carico di persone fragili e di donne, le esplosioni di grave malessere a carico di ragazzi e adolescenti. Ma anche le situazioni di abbandono che coinvolgono le persone non autosufficienti o gravemente disabili che rimangono sole perché il care-giver diviene improvvisamente indisponibile: tutte situazioni urgenti caratterizzate dal fatto di essere gravi, improvvise e improcrastinabili, non (sempre) previste, che comunque richiedono, appunto, una risposta qualificata e dedicata, immediata e tempestiva, dei servizi sociali.
Il lavoro in questo tipo di contesto, quindi, propone, per il servizio sociale, e non solo, tutta una serie di questioni da affrontare, non solo di ordine culturale-professionale di (nuovo) approccio al lavoro in emergenza, ma anche di ordine organizzativo, su come costruire questo nuovo servizio, il SPIS per l’appunto, ed inserirlo nel panorama dei servizi esistenti.
Programma:
Ore 14.00
Apertura dei lavori.
Come realizzare il Servizio di Pronto Intervento Sociale (SPIS). Cosa è, come funziona.
Introduce Andrea Mirri
Ore 15.00
TAVOLA ROTONDA
Interventi urgenti e indifferibili del SPIS, con particolare riguardo alle persone non autosufficienti. Alcune esperienze nel Mezzogiorno.
Coordina Andrea Mirri
Introduce Renato Sampogna
Partecipano:
Francesco Legrottaglie
Gloria Rizzo
Annalisa Veneziano
Ore 17.00
Conclude Andrea Mirri
Ore 17.30
Chiusura dei lavori
Data | Sala | Ora |
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19 Marzo 2025 | LA FORGIA | 14.00 - 17.30 |