Anna Maria Sportelli, Psicologa della RSA Adele Zara di Mira ( VE) ed esperta in Psicologia dell’Invecchiamento e il
Abstract:
Uno dei compiti di maggiore difficoltà per i clinici è quello di valutare la capacità di un paziente di dare un consenso valido al trattamento alle cure di fine vita. Tale difficoltà è ancora più accentuata in presenza di decadimento cognitivo. Sovente, nelle scelte di cura del fine vita, non è considerato il parere di anziani con demenza, sebbene si sia osservata un grade variabilità interindividuale nella loro capacità di comprensione. Alcune evidenze suggeriscono che molto potrebbe dipendere dal contesto e dalle modalità con cui sono poste le domande relative alla propria condizione clinica (Rahma, BJ Sahakia, 2001).
Obiettivo della nostra ricerca è stato valutare la misurazione del livello di capacità decisionale rispetto alle cure del fine vita dei pazienti istituzionalizzati con deficit cognitivo moderato, utilizzando una versione adattata dello strumento MacCAT-T (Grisso, T., Appelbaum, P.S., 1998).
Hanno preso parte all’indagine 10 anziani afferenti al Centro Servizi Anziani “Adele Zara” di Mira (VE), affetti da deterioramento cognitivo di grado lieve- moderato (MMSE compreso tra 17/30 e il 23/30).
È stata somministrata un versione adattata, con linguaggio semplificato, dell’intervista semi-strutturata MacCAT-T mantenendone la struttura originaria: l’intervista ha un durata di circa 15 minuti e consta di due parti: un prima parte volta all’indagine del grado di comprensione della situazione clinica attuale e una seconda relativa alle scelte future della persona.
I dieci anziani partecipati hanno mostrato tutti un buon livello di comprensione relativo alle domande poste nell’intervista, sia nella parte relativa alle condizioni psicofisiche attuali, sia nell’immaginarsi in situazioni ipotetiche di aggravamento clinico, nelle quali avrebbero dovuto prendere decisioni sul trattamento di fine vita.
Conclusioni e prospettive future
Prospettive future:
Questo studio getta le basi per promuovere il rispetto e l’autonomia residua, al fine di definire obiettivi esistenziali, terapeutici e assistenziali condivisi con l’anziano affetto da demenza, evitando di adottare pratiche “automatiche” relative alle cure del fine vita.
Lo studio è in corso di replica e ampliamento all’interno di altre RSA presenti nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima del Veneto e nel Trentino Alto Adige.
Data | Sala | Ora |
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15 Maggio 2024 | BIG BANG | 14.00 - 15.30 |